Collegiata Santi Gervasio e Protasio
Al'Insigne Collegiata, dedicata ai Santi Gervasio e
Protasio, e' stata costruita tra il 1792 e il 1797
sotto la direzione dell'architetto regio Matteo
Zucchi. Si doveva restaurare il precedente edificio
quattrocentesco, ma durante i lavori precipitarono
due navate e fu quindi necessario porre mano ad un
piano di ricostruzione generale. Per mancanza di
mezzi non fu realizzato il disegno della facciata
predisposto dallo Zucchi; la facciata fu cosi'
compiuta solo nel 1954, su progetto dell'architetto
milanese Giovanni Greppi, per iniziativa
dell'arciprete mons. Luigi Pellanda.
Il protiro
appartiene alla chiesa precedente: ne fu artefice
nel 1648 il maestro Bernardino Lazzaro di Val d'Intelvi;
le pitture della volta a botte ed ai lati del
protiro stesso sono di Carlo Mellerio, artista di
origine vigezzina vissuto nel Seicento. Dalla prima
collegiata domese, che sorgeva presso il castello e
fu abbattuta a meta' circa del Quattrocento per
ragioni militari, proviene il portale romanico in
serpentino, incompleto, recuperato
inaspettatamente durante i lavori per la facciata.
Manca, tra l'altro, dell'architrave: si ritenne di
poterla individuare in un bassorilievo in serpentino
raffigurante, secondo una recente interpretazione,
Carlo Magno che riceve l'orifiamma e una scena della
battaglia di Roncisvalle. Oggi il bassorilievo e'
collocato all'interno della Collegiata, sotto
l'affresco della Anime purganti (navata sinistra).
Le formelle in bronzo della porta (1955) sono di
Vitaliano Marchini, scultore di buon nome
dell'Accademia di Brera, ossolano di Mergozzo.
All'interno, gli affreschi sono tutti di Lorenzo
Peretti, vigezzino (1774-1851): quelli dei tre cieli
della navata centrale ed ai lati del presbiterio
sono del 1831. Sull'altar maggiore sta il grande
Crocifisso di nobilissime forme, capolavoro del
maestro intagliatore Giorgio de Bernardis da
Buttogno, che alla meta' del Seicento teneva bottega
nel borgo, nel quartiere di Briona. Attribuite a lui
o alla sua scuola sono pure le statue dei Santi
Patroni nella cappella a destra dell'altar maggiore.
Il grande quadro in coro, che raffigura i Santi
Gervasio e Protasio e la Madonna Assunta, e' di
Carlo Giuseppe Borgnis detto lo Sparsicin
(1738-1804), pittore vigezzino non dei minori.
Nella Cappella di San Carlo, navata destra, e' la
tela di grandi dimensioni "San Carlo che comunica
gli appestati": l'opera e' attribuita ad Antonio
d'Errico, detto il Tanzio (1575 ca 1635), vigoroso
pittore valsesiano.
Il campanile, che sorge di fianco all'abside, e' una
costruzione solidissima (meta' muro e meta' spazio)
contemporanea della chiesa distrutta nel 1792: si
tratterebbe di una torre elevata maggiormente e
adattata a campanile.
La Collegiata di
Domodossola ha un Capitolo antichissimo, anteriore
al Mille: nel 1547 vi occupo' un canonicato Giovanni
Antonio Facchinetti, il futuro papa Innocenzo IX,
nato a Bologna da genitori provenienti da Cravegna.