palazzo silva
Palazzo Silva è la dimora
gentilizia, che il casato dei Silva possedeva in
Domodossola almeno dalla fine del Trecento ed alla
cui ristrutturazione pose mano Paolo della Silva (
1476-1536), capitano valoroso al soldo del re di
Francia e persona d'indubbio risalto
sull’orizzonte ossolano della prima metà del
XVI secolo. Il palazzo è uno dei migliori esempi di casa
patrizia rinascimentale in Piemonte.
Nel vano
della torre sporgente sulla 'corte dei marmi',
chiusa verso via Palletta da una cancellata
ottocentesca, è costruita una scala a chiocciola,
che mette in comunicazione tutti i piani della casa.
La loggetta, che dal secondo piano si affaccia sul
cortile, fatta di pilastrini sormontati da una
gronda lunulata, è una caratteristica forma lombarda
dei primordi del Rinascimento.
Le incorniciature
delle finestre sono in marmo di Crevola; al
pianterreno e al primo piano portano nel fregio il
motto dei Silva, Humiltas alta petit; quelle del
secondo piano recano motti religiosi.
La data
1519, sovrastata da Laus Deo, compare
nell'incorniciatura di una finestra della torre; su
altre la sigla PA.SIL.I documenta il rinnovamento
edilizio operato da Paolo della Silva.
L’area a
ponente della casa, l'attuale piazza Chiossi, in
origine era occupata dal 'brolo’, il giardino con
pozzo ed annesso frutteto, caratteristico delle case
signorili dell'epoca. Verso mezzodì era delimitato
da un muro di cinta nel quale era inserito il
portale a sesto acuto, ora esposto nella corte dei
marmi, che probabilmente appartenne alla
preesistente casa medioevale.
Il palazzo,
acquistato dalla Fondazione Galletti nel 1882, fu
restaurato sotto la direzione del pittore Vittorio
Avondo tra il 1884 e il 1889; all’aspetto attuale
hanno contribuito interventi successivi non solo di
manutenzione. Lo scioglimento della Fondazione
Galletti ha comportato il passaggio del suo
patrimonio, e quindi anche di palazzo Silva, al
comune di Domodossola.
Edgardo Ferrari, Le guide: Domodossola, Domodossola, Edizioni Grossi, 1998.